“Tempo fa (e non è la prima volta, anzi), un possibile cliente mi ha chiesto di scrivere per lui post sui vari social, pretendendo di pagarmi solo 1 €. Ne ho parlato anche in un mio dialogo. Mi capitano spesso proposte di collaborazioni simili e puntualmente le declino, considerandole un danno per l’intero sistema. Voi cosa pensate delle prestazioni tremendamente sottopagate? Non credete che rendano il nostro lavoro e, a lungo andare, l’intera società insostenibile?”.
Il mio pensiero è questo: dobbiamo difenderci da queste proposte.
Dobbiamo avere la forza di dire no, ed essere consapevoli del nostro potere contrattuale.
Il nostro lavoro di scrittura o di accompagnamento alla scrittura è importante e va riconosciuto: ma i primi a doverlo riconoscere siamo noi che lo svolgiamo.
Se arrivano queste proposte, abbiamo la grande responsabilità di dire no perché, oltre a danneggiare noi stessi, accettando proposte insostenibili potremmo portare danno a tutti coloro che svolgono questo lavoro, che come ecosistema verrebbe sminuito nel suo valore e nella sua funzione.
A margine di questa riflessione e a margine della necessità economica stretta, rilancio un altro livello del discorso: quello della gratuità, che deve essere una scelta sempre nostra, responsabile e ben ponderata.
In alcune circostanze la gratuità, proposta da noi stessi e non dal nostro potenziale cliente, ha la funzione di farci conoscere, di fornire un assaggio della nostra professionalità.
Possiamo offrire risorse gratuite senza scadenze e senza chiedere nulla in cambio, non solo per il piacere di farlo ma proprio per farci conoscere e far nascere la fiducia nel nostro potenziale cliente.
L’obiettivo non è consentire ad altri di approfittare di noi, ma offrire con molta trasparenza un poco di noi per favorire relazioni professionali serie, basate sulla fiducia e sul riconoscimento reale del valore del servizio che forniamo.
Un certo tipo di attività gratuita ben fatta, sincera e ben gestita può portare molte soddisfazioni a lungo termine.
Questi sono solo alcuni tra gli spunti che vorrei lasciarti.
E tu, caro lettore e amante delle parole scritte, cosa ne pensi?
Quali aspetti del discorso vorresti approfondire?
Scrittura sottopagata: cosa fare davanti a proposte non sostenibili?
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